Montemartini

 

 

La centrale termoelettrica Montemartini è stata inaugurata dalla giunta Nathan il 30 giugno 1912 ed era il primo impianto pubblico di produzione elettrica dell’allora “Azienda elettrica municipale” che oggi è diventata Acea. Fu intitolata a Giovanni Montemartini,  teorico delle municipalizzazioni delle aziende di servizi di interesse pubblico e assessore al tecnologico.

L’azienda era situata appena fuori dalle mura e dal rione Testaccio, in un comprensorio in cui l’amministrazione comunale aveva individuato l’area di sviluppo industriale della città, per la vicinanza del Tevere, della ferrovia e dell’asse viario Ostiense. Nella zona erano stati insediati nel 1910 i mercati generali e l’officina del, ed erano attive aziende manifatturiere e laboratori artigiani.

Dopo mezzo secolo di attività l’impianto divenne obsoleto, e la produzione di energia elettrica fu definitivamente interrotta nel 1963. Seguirono più di vent’anni di decadenza degli immobili, smontaggio delle macchine e vari riusi degli ambienti, finché l’Acea non decise di restaurare il corpo centrale del complesso, comprendente fra l’altro la sala macchine e la sala caldaie, conservando e restaurando le strutture murarie e alcuni dei macchinari che vennero ricollocati (una turbina a vapore del 1917, i grandi motori diesel, altri macchinari), destinandolo a spazio per servizi direzionali e culturali.

L’intervento di recupero costituì un episodio di salvaguardia dell’archeologia industriale della città. Nel 1995 la galleria lapidaria e diversi settori del palazzo dei Conservatori nei Musei Capitolini in Campidoglio dovettero essere chiusi al pubblico, per permettere i lavori di ristrutturazione: le sculture furono esposte in alcuni ambienti dell’ex centrale elettrica Montemartini, inizialmente come sistemazione temporanea.

Nel 2005, conclusi i lavori ai Musei Capitolini, molte sculture rimasero nella sede della centrale, che divenne sede museale permanente.

(Fonte Wiki)

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